Paolo e Noemia D'Amico – Lazio Chardonnay IGP “Falesia” 2018

 


Ancora uno chardonnay?”

Certo. 

“Del Lazio?”

Assolutamente sì.

“E perché?”

Prima di tutto perché quello ho stappato. E in secondo luogo perché ne vale la pena. Perché se un vignaiolo riesce a far dialogare chardonnay e territorio, ha fatto qualcosa di interessante. E ti dirò di più.

“A chi?”

A te. 

“Ah, scusa.”

Questo chardonnay del Lazio possiede una terza dannazione: 10 mesi di sosta in barrique.

“E vabbè, anche la barrique? La sagra dello stereotipo.”

Sì, ti darei ragione se fosse un vino banale, un infuso di pop corn con una bella colata di burro e una spolverata di vaniglia. 

“E non lo è?”

Chi, il ‘Falesia’ 2018 di Paolo e Noemia D’Amico? Ma nemmeno per sogno. È un vino eccellente, che fonde caratteristiche di uva, barrique e territorio. Perché quel territorio lì, l’alta valle del Tevere, è roba seria. Solo perché è nel Lazio è ancora poco considerato, ma tu prova a immaginare un terreno che unisca argilla, sabbia e tufo vulcanico localizzato in altre parti d’Italia. Poi certo, se hai le Jordan ma lisci il ferro da sotto il tabellone è tutto un altro discorso.

“Che?”

Niente, lascia perdere. E comunque non è questo il caso, perché Paolo e Noemia D’Amico hanno calibrato la mano e riescono a produrre vini molto interessanti, legati al territorio da cui provengono anche partendo da uve transalpine. Il ‘Falesia’, per l’appunto: un classico chardonnay per quanto riguarda la parte fruttata, con mango, pesca, cenni di bergamotto, così come per la nota di burro fresco e crema di latte, per il profumo di ginestra, la nocciola tostata e la moderata vaniglia. Tutti questi profumi hanno come sottofondo costante, ma non ingombrante, una chiara nota fumè, un ritorno incisivo del territorio.

E se non bastasse il naso ci pensa la bocca a completare l’opera istruttiva: caratteristica principale è la sapidità, che connota il sorso nella sua interezza. La freschezza è presente e dà il suo contributo, soprattutto con la sensazione agrumata che si va ad aggiungere al leggero sentore affumicato in chiusura del sorso. Una bella intensità gustativa ed una altrettanto degna persistenza. Un gran bel vino davvero, te lo consiglio.

“Vedrò, è che con i vini io non ci faccio tanto”.

Eh?

“A me piace la birra”.

Fuori.

“Ma che…”

Fuori!

 

 

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