Colle Picchioni – Lazio Bianco IGT “Donna Paola” 2019


Un déjà-vu, proprio così. Il Donna Paola di Colle Picchioni lo avevamo già bevuto, e anche con grande soddisfazione. All’epoca ero un imberbe studentello al corso sommelier, ancora piuttosto ignorante e da sgrezzare, con esperienza di degustazione pari a zero. Oggi invece ho un diploma da sommelier, resto ancora piuttosto ignorante e da sgrezzare, con esperienza di degustazione pari a zero-virgola-uno. Il confronto è praticabile.

Ricordiamo: questo vino è un blend di 60% Malvasia del Lazio e 40% Semillon, prodotto sulle pendici del Vulcano Laziale nel comune di Marino. La cantina è storica e, giova ripeterlo, frutto della tenacia di una donna, Donna Paola Di Mauro. Bravi, perspicaci: questo vino è per lei. Suo nipote, Valerio Di Mauro, ha fatto appena in tempo a dedicarglielo, qualche anno prima che Donna Paola passasse ad altra dimensione. Oggi vigna e cantina sono gestite da Valerio assieme a sua moglie Laia Storbeck, sempre puntando alla qualità che Donna Paola esigeva per i suoi vini. 

 


La 2017 di questo vino, bevuta lo scorso anno, superava l’iniziale freschezza connotando il sorso con la sapidità. Inoltre i profumi erano più ‘scuri’, ricordo ancora oggi la decisa sensazione di amarena che emergeva dal calice. Strano per un bianco, ma ciò era.

Questa 2019 è guizzante, giovanissima, eppure già con un suo mirabile equilibrio. Il colore resta un brillante giallo dorato. Il naso è fragrantissimo (che non si dice ma passatemelo lo stesso), una primavera per quante note floreali si colgono: ginestra, gelsomino, fiore d’arancio. I fiori sono dunque la dominante olfattiva e fanno da sfondo alle altre eleganti note: susina gialla, passion fruit, arancia candita, miele e una delicata sensazione fumè. Confrontandolo con la 2017 dello scorso anno si intuisce come la giovinezza dia più risalto alla componente floreale.

In bocca il percorso è lo stesso: il vino è principalmente fresco, con sapidità presente e cenni di morbidezza al palato. Sorso di spessore, d’impatto, intenso e di una persistenza che si muove sull’esuberanza aromatica della Malvasia. Soprattutto un sorso comunque equilibrato, che un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia potrà rendere praticamente perfetto. Per l’esiguo prezzo che ancora oggi questo vino batte, la prescrizione è di averne sempre varie bottiglie di scorta.


Nessun commento:

Posta un commento