Pulp Fiction: Porthos Edition.

Ho una fervida fantasia. Se l’apparenza viene mantenuta, per quanto possibile, socialmente accettabile, la testa ogni tanto elabora pensieri senza troppo senso, da trip acido sotto il palco dei Grateful Dead. Tratto il vino con estrema serietà e ne scrivo sempre con competenza, ma sono anche dipendente dalla risata (“aho io so’ fatto così e ‘a battuta me piace”, cit. Angelo Bernabucci). Inoltre subisco fortemente il fascino del nonsense e delle commistioni tra argomenti che nulla centrano l’uno con l’altro. Metteteci anche la quarantena bimestrale e il fatto che esco di casa solo per andare al lavoro o per stare in fila al supermercato, ed ecco che i peggiori incubi di una persona seria prendono vita. 
Vado al dunque: ho immaginato una scena cult di Pulp Fiction, con due vinnaturalisti che fanno irruzione nel covo di alcuni bevitori di etichette. Bevitori che hanno seguito il corso di Porthos, ma poi hanno deviato dalla retta via.

Ora, questo è il punto in cui una persona seria smetterebbe di leggere. 
Per tutti gli altri, “grazie, ma non dovevate. Ma che pensiero carino”.

Fotomontaggio ignobilmente artigianale, 100% homemade.


JULES: Salve, ragazzi. Come ve la passate? No, comodo, comodo, comodo, comodo. Stai comodo. Sapete chi siamo? Siamo colleghi del vostro maestro Sandro Sangiorgi. Certo vi ricordate del vostro maestro, vero? No, no, non ditemi niente, voglio indovinare. Tu sei Brett, giusto?
 BRETT: Sì.
 JULES: Visto? Ho indovinato. Ti ricordi bene del tuo maestro Sandro Sangiorgi, non è vero, Brett?
 BRETT: Sì, sì, me lo ricordo bene.
 JULES: Bravo. Oh, a quanto pare io e Vincent abbiamo interrotto la vostra degustazione. Ci dispiace veramente. Che bevevate?
 BRETT: Chardonnay.
 JULES: Chardonnay, dici? La colonna portante di ogni degustazione maroniana! E che tipo di Chardonnay?
 BRETT: È uno... uno affinato in barrique.
 JULES: No, no, no, no. Da quale cantina? Da Planeta, Ca’ del Bosco, Frescobaldi, dove?
 BRETT: Ehm... Castello della Sala.
 JULES: Castello della Sala! Dove gli Antinori fanno il Cervaro! Dicono che sono saporiti i loro Chardonnay, io non li ho mai assaggiati, personalmente. Come sono?
 BRETT: Buoni. Buoni. Sono buoni.
 JULES: Vi dispiace se ne degusto uno? È tuo questo, eh?
 BRETT: Sì.
 JULES: Hm! Sì che è saporito questo Chardonnay. Vincent! Hai mai assaggiato un Cervaro della Sala?
 VINCENT: Hm.
 JULES: Ne vuoi un sorso? È armonico.
 VINCENT: Non ho sete.
 JULES: Beh, se ti piacciono gli Chardonnay una volta li devi provare. Io di solito non posso berli perché la mia ragazza è vinnaturista. E questo praticamente fa di me un vinnaturista, ma vado pazzo per il sapore di uno Chardonnay barricato. Hmmm! Sai come è denominato un Bordeaux dei Rotschild in Francia?
 BRETT: No.
 JULES: Diglielo, Vincent.
 VINCENT: Premier Grand Cru Classé.
 JULES: Premier Grand Cru Classé. E sai perché è denominato così?
 BRETT: Per la classificazione del 1855 di Napoleone III?
 JULES: Ma guarda che bel cervellone ha il nostro Brett! Uh, sei in gamba, figlio di puttana, lo sai? La classificazione del 1855. Lì dentro che c'è?
 BRETT: Grissini.
 JULES: Ah, grissini. Bene. Ti dispiace se... se assaggio un po’ dei tuoi prodotti da forno saporiti per resettare il palato?
 BRETT: Fa' pure.
 JULES: Ah! Ci voleva proprio! Tu, col frangettone, sai perché siamo qui? Perché non dici al mio amico Vince, là, dove hai nascosto i vini di Casale del Giglio? Perché non glielo dici?
 MARVIN: Sono lì dentro.
 JULES: Non ricordo di averti fatto nessuna domanda del cazzo, se non sbaglio! Cosa dicevi?
 ROGER: Nell'armadietto. No. No, quello all'altezza delle ginocchia.
 JULES: Siamo contenti? Vincent? Siamo contenti?
 VINCENT: Sì, siamo contenti.
 BRETT: Ehm... ascolta... Mi dispiace, io... io... io non ho capito il tuo nome. Ho... ho capito il tuo, ehm, Vincent, giusto? Ma non ho capito il tuo.
 JULES: Mi chiamo Gerda e non è con i solfiti che uscirai da questa merda.
 BRETT: No, no. No. No. Voglio solo che sappiate quanto... Voglio solo che sappiate quanto ci dispiace che le cose siano andate a puttane tra noi e il maestro Sangiorgi. E... Noi abbiamo seguito le sue lezioni con le migliori intenzioni, davvero, no, no, no...
 JULES: Oh, scusami, ho spezzato la tua concentrazione. Oh, non volevo farlo. Per favore, continua. Dicevi qualcosa a proposito delle migliori intenzioni, sì. Ma che ti prende? Ah, avevi finito? Interessante, ma non mi hai convinto, sai? Dì un po', Sandro Sangiorgi che aspetto ha?
 BRETT: Cosa?
 JULES: Da che DOC vieni?
 BRETT: Cosa? Cosa?
 JULES: "Cosa" è una DOC che non ho mai sentito nominare! Lì vinificano con i raspi?
 BRETT: Cosa?
 JULES: I raspi, figlio di puttana! Tu sai cosa sono?
 BRETT: Sì!
 JULES: Allora capisci quello che dico!
 BRETT: Sì! Sì! Sì!
 JULES: Descrivimi perciò Sandro Sangiorgi! Che aspetto ha!
 BRETT: Cosa?
 JULES: Di' "cosa" un'altra volta! Di' "cosa" un'altra volta! Ti sfido, due volte, ti sfido, figlio di puttana, di' "cosa" un'altra maledettissima volta!
 BRETT: È... è... è bianco.
 JULES: Vai avanti!
 BRETT: È senza capelli.
 JULES: Secondo te sembra un sommelier?
 BRETT: Cosa?
[colpo di pistola]
 JULES: Secondo te, lui ha l'aspetto di un sommelier?
 BRETT: No!
 JULES: Perché allora hai cercato di fotterlo come un sommelier?
 BRETT: Non l'ho fatto!
 JULES: Sì che l'hai fatto! Sì, tu l'hai fatto! Brett, hai cercato di fotterlo!
 BRETT: No!
 JULES: Ma a Sandro Sangiorgi non piace farsi mescere vino da anima viva tranne che da Valentini. Leggi Intravino, Brett?
 BRETT: S... s... sì.
 JULES: E allora ascolta questo passo che conosco a memoria, è perfetto per l'occasione. Morichetti, 25:17. "Il cammino dell'uva Timorasso è minacciato da ogni parte dalle iniquità dei diserbanti chimici e dalla tirannia dei lieviti selezionati. Benedetto sia colui che nel nome della sanità e della buona maturazione conduce le uve attraverso la valle del rovere, perché egli è in verità il gestore del corredo terpenico e il ricercatore dell’armonia gustolfattiva; e la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si troveranno a vinificare e infine ad aggiungere i lieviti industriali, e tu saprai che il mio nome è quello di Rudolf Steiner quando farò calare la grandine sopra di te".


Chiedo scusa a tutti.

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