Mi piace l’estate, non il freddo porco di questi giorni.
Mi piace il rumore della retina di basket.
Mi piacciono le morbide colline dell’Umbria, specialmente quelle della zona di Montefalco: dolci, rotonde, pacifiche.
Mi piace un giorno di pioggia che arrivi dopo dieci giorni di sole. E mi piacciono dieci giorni di sole consecutivi.
Mi piace camminare per Roma; senza meta, senza obiettivo: solo camminare. E osservare.
Mi piace il “clic” del vasetto di confettura nuovo.
Mi piace annusare il barattolo del caffè ogni volta che lo apro. Ogni singola volta.
Mi piacciono mia moglie e mia figlia. Mi piacciono da morire. Mi piace la vita che mi regalano ad ogni istante.
Mi piace chi ha pensato “scriverò un libro” e poi lo ha fatto davvero.
Mi piace parlare alla maniera di Guido Notari.
Mi piace il profumo dei libri e delle matite appena temperate.
Mi piace l’uso che Mike Portnoy fa di bacchette e pedali.
Mi piace il colore dell’alba.
Mi piace il Fresco di Marco Antonelli, Cesanese di Olevano leggiadro e compagnone.
Mi piace il suo colore: una lastra di vetro color carminio.
Mi piace il profumo che ha: rosa canina, viola e ciliegie croccanti, marzapane e zenzero, pepe e cardamomo, cenni di ruggine e di macchia selvatica.
Mi piace berlo, sentire come rinfreschi la bocca, come si distenda in lungo e in largo; mi piace l’aroma che lascia per lunghi istanti: fiori, spezie e un leggero amarore.
Mi piace il Fresco di Marco Antonelli, mi piace sempre.
P.S.: per chi volesse saperne di più, magari in maniera meno teatrata, rimando a quanto ho scritto dei vini di Marco Antonelli qui e quo.
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