Nino Negri - Rosso di Valtellina DOC 2017. Il Nebbiolo delle Alpi, AKA Chiavennasca

Tanta, tanta ammirazione per chi ha la voglia e la caparbietà di coltivare viti su terrazze a strapiombo vista-baratro. Gente lodevole, che come degli stambecchi pesta terreni vitati situati ad esempio in Liguria, sull’Etna e lungo la Costiera Amalfitana. E in Valtellina. Poi, siccome in Valtellina amano le sfide e non bastava loro dover vendemmiare su dei terrazzamenti accessibili solo a piedi, i valorosi viticoltori valtellinesi hanno deciso di piantare su quei costoni una tra le uve più capricciose: il Nebbiolo. Germoglia presto, matura tardi e ha resa scarsa. Però i valtellinesi sono furbi: lo hanno chiamato Chiavennasca. L’uva è la stessa ma così fa meno paura. Ad ogni modo io ho scherzato ma il fatto acclarato è che i valtellinesi con un’uva così ostica riescono a fare dei vini freschi, eleganti e profumati. Le tipologie più prestigiose sono il Valtellina Superiore e lo Sforzato (o Sfursat) di Valtellina, quest’ultimo ottenuto da uve portate ad appassimento. Due DOCG fantastiche, ma non è affatto da sottovalutare la loro DOC “minore”, il Rosso di Valtellina. Quest’ultimo ha una bevibilità innata. Il Nebbiolo di solito dà vini austeri, che vanno attesi, mentre il Rosso di Valtellina, appena appena fresco di frigo, va giù che è una bellezza (è una terminologia un po’ tecnica, mi perdonerete).

Nino Negri - Rosso di Valtellina DOC 2017
Nino Negri è una delle aziende di punta della Valtellina. Il Rosso di Valtellina 2017 in questione (comprato al grido di “ho bisogno di Nebbiolo”) è di uno splendido rubino trasparente. Naso tipico di violetta e di rosa, seguiti da una mineralità violentemente ferrosa, sanguigna. Altri cenni che si fanno strada via via sono spezie piccanti, concentrato di pomodoro, arancia rossa e cacao amaro. Sì, c’è tutto questo e ancora di più, un naso spaziale per essere un vino di categoria “minore”. Bocca moderatamente tannica e assai fresca, con una chiusura di cacao amaro. Sete di Nebbiolo soddisfatta alla grande. Poi un giorno parleremo anche di Sassella, Grumello, Inferno, Valgella e Maroggia, le 5 sottozone della Valtellina. Perché incontreremo ancora i vini di Valtellina. Varie volte. Oh sì. 

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